Palazzo de Sanctis a Matelica: Antonio Mollari e la nuova scena urbana di piazza Valerio / De Sanctis Palace in Matelica: Antonio Mollari and the new urban scene of Valerio square

Mauro Saracco

Abstract


L’indagine svolta intendeva verificare e definire il contributo di Antonio Mollari, nella progettazione e realizzazione di Palazzo De Sanctis a Matelica, opera allo stesso già attribuita, in forza di poche evidenze documentarie. Di fatto il fine è stato solo parzialmente raggiunto, dato che è stato possibile confermare il coinvolgimento del nostro, nella progettazione della “riforma” dell’edificio senza però poter reperire né gli elaborati di progetto, né chiarire l’eventuale ruolo svolto dallo stesso durante i lavori. Si può dire, quindi, che molte delle considerazioni esposte sono il frutto di elementi indiziari coerenti che contribuiscono ad avallare ipotesi, scaturite durante l’indagine, prive, però, di quelle “prove” inoppugnabili che ne definirebbero l’oggettività. Questa situazione, dettata dalla carenza di documentazione d’archivio e soprattutto dallo smembramento dell’archivio della famiglia De Sanctis, che risulta in parte disperso ed in parte faticosamente ricostruito a cura di uno degli eredi del Conte Filippo, risulta peraltro comune ad altre opere del Mollari, se non altro per la perdita completa, delle «carte e documenti dell’ing. Luigi e dell’arch. Antonio senior», che avrebbero potuto far luce su numerosi aspetti dell’attività di architetto svolta dal nostro, tra le Marche e l’Umbria.


The research carried out was intended to verify and define the contribution of Antonio Mollari in the design and realization of Palazzo de Sanctis in Matelica, work already assigned to the same on the basis of a few documents. The result was only partially achieved, given that it was possible to confirm the involvement of Mollari in the design of the “reform” of the building, without being able to find neither design drawings, neither clarify the possible role played by the same, during the construction. It can be said, that many of the considerations set are the result of coherent circumstantial elements that contribute to endorse hypothesis emerged during the research, devoid, however, of those incontrovertible “evidence” which would have allowed definitive acquisitions. This situation, dictated by the lack of archival records and especially by the dismemberment of De Sanctis family’s archive, which is partly dispersed and partly laboriously reconstructed by one of the heirs of Count Filippo, is also common to other works of Mollari, due to the complete loss, of the «papers and documents of the Ing. Luigi and Arch. Antonio senior» that could have explained the activities of architect carried out by the same, between Marche and Umbria.


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DOI: http://dx.doi.org/10.13138/2039-2362/1089

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