L’“umile Italia” di Guido Ceronetti: alcune considerazioni sui paesaggi visibili ed invisibili di Un viaggio in Italia / Guido Ceronetti's "Humilis Italia": Remarks on the Visible and Invisible Landscapes in Un viaggio in Italia (A Journey in Italy)

Cristiano Bedin

Abstract


 In epoca contemporanea il tema del “viaggio in Italia”, meta irrinunciabile del Grand Tour settecentesco, viene usato come espediente per sottolineare la decadenza della bellezza dell’Italia provocata dalla progressiva industrializzazione. In questo articolo, partendo dall’analisi di due tipologie contemporanee di racconto di viaggio, il collezionismo erudito e il metaviaggio, si intende mostrare le caratteristiche principali di Un viaggio in Italia di Guido Ceronetti. Mescolando elementi di queste due categorie odeporiche, lo scrittore si ripromette nel suo diario di viaggio di trasmettere un’immagine generale di un’Italia non più “umile”e destinata a perdere la propria bellezza. Quello che ne risulta è un complesso resoconto che riporta alla memoria le ricchezze del patrimonio italiano e rispecchia lo squallore della speculazione edilizia del secondo dopoguerra. Sul suolo italiano sono presenti due tipi di paesaggi, quelli visibili, che appaiono spesso avvolti dal grigiore tipico della modernità, e quelli invisibili, che, invece, sono suggeriti e ispirati dalla letteratura. Un viaggio in Italia è, quindi, un taccuino in cui l’autore annota quello che lo ferisce nell’Italia della contemporaneità.

 

In the contemporary era the theme of the “Travel in Italy”, a pivotal aspect of the the Grand Tour, is used as a expedient to emphasize the decline of Italy's beauty and its decline because of the progressive industrialization. This paper starts with an analysis of two contemporary typologies of travel book – the erudite collection and meta-travel – and intends to explore the main features of Un viaggio in Italia by Guido Ceronetti. In his travel diary the Italian writer – mixing elements of erudite collection and meta-travel – wants to show an general picture of the no more “umile Italia” that loses its beauty. The result of this travel book is a complex report that illustrates the lost richness of the Italian heritage and the squalor of building speculation. Two types of landscapes can be seen in this book: one is visible, appearing often shrouded in the dullness brought by modernity; the other is invisible, suggested and inspired by the literature. Un viaggio in Italia is therefore a “notebook” in which the author writes about what hurts him in the contemporaneity of Italy.

 


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Riferimenti bibliografici


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DOI: http://dx.doi.org/10.13138/2039-2362/1493

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