La Roma della diaspora somala: i grovigli spaziali ed identitari della narrativa di Cristina Ali Farah - The Somali Diaspora within Rome: Entanglements of Space and Identity in Cristina Ali Farah's novels

Nora Moll

Abstract


Scenario urbano principale dei due romanzi Madre piccola (2007) e Il comandante del fiume (2014), la città di Roma viene ricostruita narrativamente dalla scrittrice italo-somala Cristina Ali Farah secondo prospettive e tensioni nuove e significative. Le geografie degli spazi esterni ed interni della città rispondono in entrambi i testi a delle dinamiche identitarie le quali sono attraversate da temi comuni agli scrittori contemporanei della diaspora africana: la dialettica tra presenza ed assenza (di persone, di luoghi), la precarietà e l’instabilità della dimora d’arrivo, il conflitto tra la memoria traumatica e la necessità di radicarsi nell’hic et nunc spaziale ed esistenziale, la rilettura degli spazi urbani in chiave postcoloniale. A partire da tale matrice tematica, la narrativa di Ali Farah si carica di simbologie e di metafore nuove, che rimandano alla sua poetica e al suo immaginario ben personali. Subentra, nella lettura critica dei testi in questione, anche la considerazione dell’aspetto generazionale, che contrassegna i personaggi, e del diverso vivere la città d’approdo nel caso di biografie finzionali segnate dalla fuga e dalla diaspora, o viceversa dai legami con essa degli esponenti delle “seconde generazioni”.

 

The city of Rome is the main urban scenario of Cristina Ali Farah's two novels Madre piccola (2007) and Il comandante del fiume (2014), being constructed narratively from new perspectives and using significant narrative strategies. In both fictional texts, the Italian author of Somali and Italian origin depicts external and internal geographies of the Italian Capital, which are connected with identitary dynamics expressed by themes frequently used by contemporary diasporic writers: the dialectics between the presence and the absence (of people and places), the precariousness and instability of the new abode, the conflict between a traumatic memory and the necessity of establishing roots in the spacial and existential present, and at last the re-reading of urban spaces from a postcolonial point of view. Starting from this kind of thematic matrix, Ali Farah's narrative carries new symbologies and methaphors, which refer to her poetics and her personal imaginary. The critical reading of the above mentioned texts will also consider the generational aspects of the main characters; it will point out that life in the destination country and it's urban spaces gets a different aspect, whether the fictional biographies are marked by diaspora and escape, or viceversa are referred to "second generation" migrants, and their different relationship with it. 


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Riferimenti bibliografici


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DOI: http://dx.doi.org/10.13138/2039-2362/1531

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