Salvator Rosa e Napoli / Salvator Rosa and Naples

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Pubblicato

2017-12-10

DOI:

https://doi.org/10.13138/2039-2362/1584

Autori

  • Daniela De Liso Dipartimento Studi Umanistici- Federico II Napoli

Abstract

 

Salvator Rosa (Napoli, 1615- Roma 1673) fu pittore e poeta tra i più interessanti del secolo diciassettesimo. Il saggio intende indagare il complesso rapporto artistico e personale che Rosa ebbe con la città di Napoli, in cui era nato e dalla quale era quasi fuggito quando era poco più che un ragazzo. Attraverso una lettura delle principali fonti biobibliografiche a lui contemporanee, di alcune delle sue tele, dei versi delle Satire e di stralci delle lettere che a Napoli dedicherà, s’intende sottolineare che della capitale del Meridione la scrittura e l’arte di Salvator Rosa sono in grado di restituirci un’immagine altra rispetto a quella topica di Napoli gentile, perla luminosa di quella Campania felix che proprio nel Seicento attrae pittori e poeti da ogni parte d’Europa. Nei versi di Rosa, come nella scrittura in prosa, Napoli è, infatti, croce e delizia, prigione da cui fuggire e porto di quell’agognato ritorno che, al di là delle leggendarie asserzioni di alcuni biografi romantici, mai avverrà.

 

Salvator Rosa (Naples, 1615- Rome, 1673) was a painter and poet among the most interesting of the seventeenth century. The essay intends to investigate the complex artistic and personal relationship that Rosa had with the city of Naples, where she was born and from which she had fled when she was little more than a boy. Through a reading of the main biobibliographic sources to him contemporary, some of his canvases, the verses of the Satire and the excerpts of the letters that Naples will dedicate, it is meant to point out that in the capital of the South the writing and art of Salvator Rosa are Able to give us an image other than the topical one of Napoli's kind, bright pearl of the Campania felix that in the seventeenth century attracts painters and poets from all over Europe. In the lines of Rosa, as in prose writing, Naples is, in fact, a cross and delight, a prison from which to flee and bring about that auspicious return that, beyond the legendary assertions of some romantic biographers, will never happen.

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Biografia autore

Daniela De Liso, Dipartimento Studi Umanistici- Federico II Napoli

Daniela De Liso è Ricercatrice di Letteratura italiana presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi “Federico II” di Napoli. I suoi studi si snodano dal Cinquecento al Novecento letterario. Ha pubblicato i volumi: La scrittura della storia. Francesco Capecelatro (1594-1670), Napoli, Loffredo, 2004 (Le ricerche di Critica Letteraria, 10); Francesco Mario Pagano, La Mengrelliana. Abbozzo inedito di commedia, a cura di D. De Liso, Casalnuovo di Napoli, Phoebus edizioni, 2004 (Paralipomeni 2); «Flegrea» (1899-1901), prefazione di R. Giglio, Napoli, Edizioni Scientifiche italiane, 2006 (Centro interuniversitario di Letteratura e Giornalismo «La terza pagina», I); Donne in versi. Di Giacomo, Gozzano, Ungaretti, Quasimodo, Pavese, Napoli, Loffredo, 2008 (Le ricerche di Critica Letteraria, 18); Percorsi derobertiani. Politica Donne Spazio, Napoli, Loffredo, 2012; Letteratura di vino. Un viaggio enoico tra le pagine della letteratura d’Italia, Firenze, Cesati, 2014; Da Masaniello a Eleonora Pimentel. Napoli tra storia e letteratura, Napoli, Loffredo, 2016. Ha pubblicato contributi su Salvator Rosa, De Amicis, Foscolo, Ungaretti, Pavese, Pasolini.

Come citare

De Liso, D. (2017). Salvator Rosa e Napoli / Salvator Rosa and Naples. Il Capitale Culturale. Studies on the Value of Cultural Heritage, (16), 45–57. https://doi.org/10.13138/2039-2362/1584