Painting(s) from Venice: Traces of Gregorio Lazzarini’s activity at Macerata

Désirée Monsees

Abstract


The Venetian painter Gregorio Lazzarini worked for a large number of important clients. Some of his patrons were so pleased with the paintings he executed that further commissions followed for Lazzarini. These include the in large-sized canvas paintings for the Buonaccorsi family in Macerata. The great number of completed pictures has led art historians to assume that they came from a flourishing workshop. However, apart from the works that have survived, there is very little remaining evidence of his activities and those of his workshop. To make matters worse, Lazzarini is supposed never to have left Venice, with one exception.

Gregorio Lazzarini’s paintings for the Buonaccorsi form the starting point for this essay, which is on the one hand concerned to uncover traces of the painter's work for these clients in the archive material. On the other hand, it examines the ways in which Lazzarini's artistic activity became known, how this knowledge was shared, and where an exchange between the painter and his potential clients took place. To this end, the relationship between Macerata and Venice is examined more closely, focussing on the network around Count Raimondo Buonaccorsi, in order to reveal the routes taken for such an exchange and to sketch important actors.

 

Il pittore veneziano Gregorio Lazzarini lavorò per un gran numero di importanti committenti. Alcuni dei suoi patroni erano così soddisfatti che gli commissionarono nuovi lavori. Tra questi, le tele di grande formato per la famiglia Buonaccorsi a Macerata. In considerazione del vasto numero di quadri eseguiti, gli storici dell’arte ritengono che Lazzarini avesse una bottega fiorente. Tuttavia, a parte le opere ancora conservate, ci restano poche altre tracce a testimonianza della sua attività e di quella della sua bottega. Un’ulteriore svantaggio è costituito dal fatto che, a parte una volta, il pittore non pare essersi mai mosso da Venezia.

A partire dalle tele di Gregorio Lazzarini per i Buonaccorsi, questo saggio cerca, da un lato, di seguite le tracce dell’attività del pittore per questi committenti all’interno del materiale d’archivio. Dall’altro, cerca di indagare tramite quali canali si è propagata la conoscenza del suo lavoro artistico di e a quali livello si è configurato lo scambio tra l’artista e i committenti. Per tale ragione, al fine mostrare adeguatamente le modalità di questo rapporto e gli attori che vi ricoprirono un ruolo importante, particolare attenzione viene riservata al rapporto tra Macerata e Venezia, e ci si focalizza soprattutto sulle relazioni del conte Raimondo Buonaccorsi.


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DOI: http://dx.doi.org/10.13138/2039-2362/1796

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