Tra Giacomo e Giovan Angelo Del Maino, sullo scorcio del Quattrocento / Between Giacomo and Giovan Angelo Del Maino, at the end of Quattrocento

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Pubblicato

2018-12-10

Fascicolo

Sezione

Saggi

DOI:

https://doi.org/10.13138/2039-2362/1987

Autori

  • Raffaele Casciaro Università del Salento

Abstract

Questo contributo riesamina la figura di Giacomo Del Maino, che le fonti e i documenti segnalano come il principale scultore in legno della Lombardia sforzesca, ma il cui catalogo è rimasto finora scarno e di qualità modesta. La scoperta recente di nuovi documenti, in particolare quelli che permettono la cospicua anticipazione della data del Compianto di Bellano dal 1515 circa al 1493-94, accanto al ritrovamento di opere inedite, permette oggi di rivedere la sua posizione all’interno dell’arte lombarda dell’ultimo quarto del Quattrocento, restituendogli piena dignità.  Le dinamiche della bottega Del Maino sono ora più chiare e risulta più comprensibile il passaggio generazionale tra Giacomo e i figli Giovan Angelo e Tiburzio Del Maino. Alla luce di queste scoperte e attraverso una verifica filologica, si può confermare ai Del Maino l’esecuzione dell’altare maggiore di Santa Maria del Monte sopra Varese, opera cruciale per l’arte lombarda del Quattrocento e supporvi la precoce partecipazione di Giovan Angelo.

This contribution re-examines the figure of Giacomo Del Maino, whom documents and literature identify as the main wood sculptor of Sforza Lombardy, but whose catalog has remained thin and of modest quality. The recent discovery of new documents — in particular those that allow to significantly move backwards the date of the Bellano's Compianto from around 1515 to 1493-94 — alongside the recent discovery of unpublished works, provides the opportunity for reviewing Del Maino’s position within the Lombard art of the last quarter of the fifteenth century and reclaiming his full dignity. The dynamics of the Del Maino workshop are now clearer and the generational transition between Giacomo and his sons, Giovan Angelo and Tiburzio Del Maino, is more understandable. In light of these discoveries, and through a philological verification, we can firmly attribute to the Del Mainos the execution of the high altar of Santa Maria del Monte above Varese—a crucial work for Lombard art of the fifteenth century — and presume Giovan Angelo’s early participation in it.

 

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Come citare

Casciaro, R. (2018). Tra Giacomo e Giovan Angelo Del Maino, sullo scorcio del Quattrocento / Between Giacomo and Giovan Angelo Del Maino, at the end of Quattrocento. Il Capitale Culturale. Studies on the Value of Cultural Heritage, (18), 13–42. https://doi.org/10.13138/2039-2362/1987