Conservazione programmata: i risvolti economici di un cambio di paradigma / Planned conservation: the economic implications of a paradigm shift

Stefano Della Torre

Abstract


La conservazione programmata è una procedura innovativa, pensata come passaggio dal restauro come evento alla conservazione come processo di lungo periodo. Essa è qualcosa di più della manutenzione e del monitoraggio: è una strategia complessa, che riunisce la mitigazione dei rischi di grande scala e una accurata organizzazione delle attività quotidiane. Attuarla è dunque qualcosa di più che fare manutenzione: significa impiantare uno scenario nuovo, ponendo questioni sulle strategie e sui nessi tra le attività conservative e i processi di sviluppo locale.Questo articolo introduce la conservazione programmata come tentativo di andare oltre l’affermazione che il patrimonio conta per il suo impatto sull’economia turistica. Il programma di ricerca si incentra sulle esternalità positive del processo di conservazione. Se il capitale umano è un parametro interessante per valutare un’economia, la conservazione conta per il suo impatto sulla capacità di dubitare, di imparare, di innovare: in altre parole, il focus si sposta dal patrimonio come asset dato, alle attività conservative come opportunità per accrescere il capitale intellettuale.La tesi di fondo è che la conservazione programmata fornisce più esternalità positive, e rende la loro gestione più facile, di quanto non avvenga nel tradizionale modello si restauro/promozione.

 

Planned conservation is an innovative procedure, stepping from restoration as event, to preservation as long-term process. It is something more than maintenance and monitoring: it is a rather complex strategy, merging a large scale reduction of risks and a careful organization of daily activities. Implementing planned conservation, therefore, is something more effective than implementing maintenance: it means setting a totally new scenario, posing questions about strategies and links between preservation activities and local development processes. This paper introduces planned conservation as an attempt to go beyond the basic statement that Heritage counts because of its impact on economy of tourism. The research program focuses on external benefits of conservation processes. If human capital becomes an interesting parameter to evaluate an economy, conservation counts because of its impact on capability to doubt, to learn, to innovate: in other words, focus shifts from Heritage, as a given asset, to conservation processes as opportunities to increase intellectual capital. The thesis is that planned conservation yields more of external benefits and makes their management easier than in traditional restoration model.


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DOI: http://dx.doi.org/10.13138/2039-2362/30

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