Un contributo per Antonia Nava Cellini/A contribution for Antonia Nava Cellini

Elettra Lanaro

Abstract


L’intervento ripercorre brevemente la biografia umana e intellettuale di Antonia Nava Cellini (1909-2000), fra le massime specialiste del Novecento di scultura barocca. La sua attività rientra nel cono d’ombra in cui sono stati relegati molti contributi femminili in ambito storico-artistico. Una trascuratezza che emerge chiaramente nella bibliografia dedicata al marito Pico Cellini. Si pensi, per esempio, all’omaggio di Bruno Toscano al restauratore, in cui in coda ai meriti di Cellini figura quello di aver sposato «una storica dell’arte al vertice degli studi internazionali dell’età barocca». Per risarcire Nava dell’importante ruolo avuto negli studi, l’articolo si sofferma sui momenti salienti della sua carriera: dalla formazione romana con Pietro Toesca, alla vicinanza intellettuale a Carlo Ludovico Ragghianti, per approdare ai molti saggi per «Paragone». Di quest’ultima fase sono riportate alcune delle numerose e brillanti intuizioni di Antonia Nava Cellini nell’ambito della statuaria secentesca, che spaziano dai contribuiti di apertura dedicati ad Alessandro Algardi, alla scultura napoletana, senza tralasciare Bernini e la sua cerchia.

 

The article briefly traces the human and intellectual biography of Antonia Nava Cellini (1909-2000), one of the most well-regarded 20th-century specialists in Baroque sculpture. Her activity, as most female contributions, has been largely overlooked. An oversight that clearly emerges in the bibliography dedicateted to her husband, the restorer Pico Cellini. To compensate Nava for the important role she played in the studies, the article dwells on the salient moments of her career: from her Roman formation with Pietro Toesca, to her intellectual closeness to Carlo Ludovico Ragghianti, and finally to her many essays for «Paragone». From the latter phase, some of Antonia Nava Cellini's many brilliant insights in the field of seventeenth-century statuary are reported, ranging from the contributions devoted to Alessandro Algardi, to Neapolitan sculpture, without neglecting Bernini and his circle.


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DOI: http://dx.doi.org/10.13138/2039-2362/3081

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