Riconquistare il tempo: la storia, per ripartire / Repossessing the time: the history, to start again

Andrea Merlotti

Abstract


Il rapporto fra la società contemporanea e il suo passato è stato nell’ultimo decennio al centro delle riflessioni di alcuni dei principali filosofi e sociologi europei. Basti pensare, per esempio, a François Hartog ed al suo Regimi di storicità, cui si deve la definizione stessa di «presentismo». Drammatici sono stati sulle discipline storiche gli effetti d’una società in cui non è il presente a sacrificarsi per il futuro, ma il futuro ad esser sacrificato al presente. Il senso del mestiere dello storico è stato messo in discussione. Ad alcuni, anzi, è sembrato che esso non avesse più alcuna importanza nella società contemporanea. Un discorso ancor più vero nell’Italia di Berlusconi, ove i danni del «presentismo» sono stati aggravati da un quadro socio-politico degradato e degradante. Ricuperare un rapporto vivo, politico, col passato costituisce, quindi, la battaglia principale per gli storici. Essi devono aiutare la società a riconquistare il tempo: condizione necessaria per recuperare quella dimensione cronologica, aperta al futuro, dell’agire umano, che è condizione prima per ogni battaglia volta a riformare il presente. Tale politica non può non passare anche attraverso la valorizzazione del patrimonio storico, terreno privilegiato, anzi, di dialogo con le masse contemporanee.

Over the past decade the relation between contemporary society and the past has spurred considerable debate among European philosophers and sociologists. Consider, for example, François Hartog and his Regime of Historicity, that provided a definition of “presentism”.  Historical disciplines have suffered the effects of a society where it is not the present that is sacrificed for the future, but the future that is forfeited for the present. The very role of the historian has been questioned  – and some have dismissed it as irrelevant in contemporary society. In Italy, the damage inflicted by presentism, particularly in the era of Silvio Berlusconi, was made worse by a degraded and degrading socio-political scenario. Restoring a living and political connection with our past is the crucial battle historians are now called to fight. It is their task to help society repossess its time: this is the conditio sine qua to retrieve that forward-looking chronological dimension of human action, that is the precondition for any battle aimed to reform the present. Such an undertaking can only be successful through a deeper and wider appreciation of our historical heritage, which is the ideal background to any dialogue with contemporary masses. 


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DOI: http://dx.doi.org/10.13138/2039-2362/710

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