A View from the South East. Works of the Santa Croce Workshop

Ivana Čapeta Rakić

Abstract


Abstract

The phenomenon of an intense importation of artworks from painting workshops of the Venetian capital, which is present along both coasts of the Adriatic sea, has been long recognised in scientific periodicals. Already in the 14th century, churches in this area have been furnished with works of Paolo Veneziano, Jacobello del Fiore, members of the Vivarini family, and others. However, not only the works of the leading Venetian painting workshops were in strong demand in the Adriatic market. The eastern cost of the Adriatic Sea, from Kopar in the north to Boka Kotorska in the south, is characterised by numerous artworks from the Santa Croce workshop. Their works have also been identified in the sacral premises of Apulia and Abruzzi on the other side of the Adriatic coast. As opposed to a good reception of their works in peripheral and provincial areas, in the wealthy and culturally and religiously developed capital the number of their works was reduced to occasional commissions predestined to be placed in less significant locations in La Serenissima. This paper shall provide an analysis of certain particularities of their artworks from the perspective of the periphery as opposed to the works from the capital, and attribute a new artwork to their workshop.

 

Il fenomeno dell'intensa importazione di opere d'arte dalle botteghe veneziane di pittura, registrabile in entrambe le coste dell'Adriatico, è stato oggetto di numerosi studi. Fin dal XIV secolo le chiese di quest'area vennero rifornite di opere di Paolo Veneziano, Jacobello del Fiore, dai membri della famiglia Vivarini e da altri. Tuttavia non erano solo le opere delle maggiori botteghe pittoriche veneziane ad essere fortemente richieste sul mercato adriatico. La costa orientale dell'Adriatico, da Capodistria nel nord alle Bocche di Cattaro a sud, è caratterizzata da numerosi dipinti della bottega dei Santa Croce. Loro opere sono state identificate anche in edifici sacri della Puglia e dell'Abruzzo, sul'altra sponda adriatica. A differenza della buona accoglienza ottenuta nelle aree provinciali, nella culturalmente e religiosamente ben sviluppata capitale il numero delle loro opere si riduce a commissioni occasionali, destinate a trovare posto in collocazioni meno signficative. Il saggio fornisce un'analisi delle caratteristiche dell'opera dei Santa Croce nella prospettiva dell'opposizione fra periferia e opere d'arte per la capitale, e attribuisce loro una nuova opera. 


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DOI: http://dx.doi.org/10.13138/2039-2362/779

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