Aspetti dell’interpretazione semiotico-testologica dello Shir ha-shirim [= Cantico dei Cantici]

János Petöfi, Giuliana Pascucci

Abstract


A/
(1) Con il termine ‘interpretazione semiotico-testologica’ mi riferisco all’interpretazione effettuata seguendo le istruzioni della Testologia Semiotica.
Ho scelto lo Shir ha-shirim come esempio, perché offre la possibilità ideale di esaminare aspetti (a) di un sistema notazionale speciale (la scrittura ebraica), (b) della multimedialita, e (c) dell’interpretazione letterale e simbolica.
(2) Il Cantico dei Cantici (in ebraico Shir ha-shirim, cioè il cantico per eccellenza) è un libro relativamente corto ma uno dei testi piú discussi di tutta la letteratura biblica. L‘appartenenza del Cantico al canone ebraico fu molto discussa, ma fu risolta positivamente (circa 90 d.C.) per merito di Rabbi Aqiva. Il Cantico si presenta come un dialogo fra lei e lui, ma è lei che conduce il gioco e prende spesso per prima l‘iniziativa amorosa
(3)

  • a. Come sappiamo, il sistema della scrittura ebraica è un sistema che procde ‚da destra a sinistra‘ e che, all‘inizio, usava quasi sempre soltanto consonanti. I testi biblici ebraici che usano segni per le vocali seguono il sistema notazionale della Bibbia Masoreta. Tali segni debbono essere inseriti sopra o sotto le righe, perché la religione non permette di cambiare il testo originale.
  • b. Oggi poeti, psicologi, filosofi, drammaturgi, sociologi e altri vedono nel Cantico un messaggio sull‘amore di una donna e di uomo e non una parabola o un‘allegoria dei rapporti fra Dio e il suo popolo.
  • c. Othmar Keel, un teologo protestante, tratta il Cantico come una collana di singoli canti e analizza le metafore e gli simboli del Vecchio Testamento,
  • d. Le caratteristiche delle varianti illustrate dipendono dal fatto che gli illustratori volevano illustrare il testo interpretato in senso letterale o simbolico. e. Possiamo fare osservazioni simili anche per quanto riguarda le varianti musicali. Tra queste varianti si trovano opere che tentano di ‚ricostruire‘ la ‚melodia originale‘.
  • f. Ci sono anche le varianti (illustrate e/o musicali) che, drammatizzando lo Shir ha-shirim, lo mettono in un contesto multimediale più sofisticato.
  • g. Infine, ci sono interessanti varianti intertestuali (per esempio il Cantico di Juan de la Cruz, una elaborazione mistica della tematica dello Shir ha-shirim) che hanno anche varianti multimediali.


Come ho indicato già nell‘Introduzione, ritengo lo Shir ha-shirim con le sue architettoniche complesse non soltanto un testo che è rilevante e molto interessante in sé e per sé, ma anche un testo che può essere considerato come una ‚pietra di paragone‘ di diverse teorie dell‘interpretazione.
B./
Nel mio intervento tratto i temi seguenti:
-- una epoca nuova per l’analisi delle metafore e degli simboli: Andrew Ortony, Metaphor and Thought,
-- cataloghi delle varianti multimediali del Cantico dei Cantici,
e dopo -- analizzo due esempi multimediali del Cantico.


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DOI: http://dx.doi.org/10.13138/2037-7037/1040

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