Inchiesta e reportage à la “minimum fax”: un paese inventato o sconosciuto?

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Pubblicato

2017-02-08

Fascicolo

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Articoli

DOI:

https://doi.org/10.13138/2037-7037/1610

Autori

  • Morena Marsilio

Abstract

L’intervento, attraverso il confronto tra due testi non finzionali editi da Minimum Fax negli stessi mesi, mira a indagare come la docufiction possa rappresentare aspetti polari ma complementari della penisola italiana contemporanea: Italia 2. Viaggio nel paese che abbiamo inventato reagisce alla derealizzazione cui l’iperfinzionalità mediatica ha consegnato parte del paese. Il corpo e il sangue d’Italia. Otto inchieste da un paese sconosciuto sceglie invece i modi della denuncia per rappresentare un paese socialmente piagato. L’esito del confronto, oltre a confermare la forza disvelante della prosa non finzionale, indica che la maggior efficacia rappresentativa si dà quando i narratori sono parte stessa della realtà che attraversano, piuttosto che quando vestono i panni dei testimoni esterni o si affidano alla denuncia e allo sdegno.

The paper, through the comparison of two fictional texts published by Minimum Fax, aims to investigate how the docufiction may represent contemporary Italian peninsula: Italia 2. Viaggio nel paese che abbiamo inventato reacts to the media derealization handed over part of the country. Il corpo e il sangue d’Italia. Otto inchieste da un paese sconosciuto chooses instead the ways of complaint to represent a country socially wounded. The outcome of the comparison, in addition to confirming the unveiling strength of non-fictional prose, indicates that the effective representativeness is given when the storytellers are part of reality that cross, rather than they dress up as external witnesses or rely on the complaint and outrage.