Metafisica della notitia intuitiva: il caso di Giovanni da Ripa. I Sent., Prologus, q. 6

Andrea Nannini

Abstract


Il presente contributo indaga la dottrina di Ripa in riferimento alla notitia intuitiva. A differenza di altre filosofie, quella ripiana presenta una formulazione della dottrina che risente pesantemente della struttura della sua metafisica. Un’indagine preliminare sulle strutture della metafisica ripiana apre quindi il presente saggio, all’interno del quale si analizzeranno le modalità del darsi della notitia intuitiva attraverso il confronto iniziale con le dottrine di Gregorio da Rimini prima, e Francesco d’Appignano(?) poi. Guadagnata la liceità delle notitie intuitive di tutti gli oggetti creabili, Ripa si concentra sulla notitia intuitiva dell’essenza divina, che può essere garantita proprio dall’analogia che questi intrattengono con le originarie perfezioni divine da cui derivano causalmente.

The present research aims to analyze John of Ripa’s doctrine of the notitia intuitiva. Unlike other philosophies, Ripa’s one has a particular formulation according to which the entire doctrine depends upon his metaphysics. A preliminary survey of his doctrine’s metaphysical structures opens the way to the study of the modalities in which the notitia intuitiva is given, through a comparison with Gregory of Rimini’s and Francis of Marchia’s(?) doctrines. Once the liceity of any object’s notitia intuitiva has been ensured, Ripa focuses on God’s notitia intuitiva, which can be obtained by the analogy which those objects present with the original divine perfections from which they derive.

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