«Sanctius est impunitum relinqui facinus nocentis quam innocentem damnare». I dubbi del giudice e le risposte del giurista nel consilium I, 133 di Giasone del Maino

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Pubblicato

2020-09-14

DOI:

https://doi.org/10.13138/2704-7148/2564

Autori

  • Ettore Dezza

Abstract

In un consilium iudiciale redatto nel 1487 Giasone del Maino risponde agli interrogativi rivoltigli dal podestà di Treviso sul tema dell’impunità riconosciuta all’uccisore di un bandito. In questa occasione il giurista affronta una serie di snodi cruciali della giustizia penale, tra i quali figurano, oltre all’omicidio e al bando, la confessione, la legittima difesa e la contumacia. Il consilium si segnala per l’accurata ricerca da parte del giurista dei principi generali sui quali basare la concreta amministrazione della giustizia, e si colloca lungo un itinerario dottrinale di ampio respiro culturale inteso a mitigare gli aspetti di maggiore arbitrarietà e violenza che caratterizzano il sistema penale nell’età del diritto comune.
In a consilium iudiciale drawn up in 1487 Giasone del Maino answers the questions raised by the podestà of Treviso on the issue of impunity granted for those who kill a bannitus. On this occasion, the jurist faces a series of crucial points of criminal justice, which include, in addition to the murder and the ban, confession, self-defense and trial in absentia. On one side, this consilium must be noted for the careful research by the jurist of the general principles on which to base the concrete administration of justice. On the other side, it is located along a doctrinal itinerary of broad cultural scope intended to mitigate the aspects of greater arbitrariness and violence that characterize the criminal law system in the age of ius commune.
Parole chiave / Keywords: Giasone del Maino, consilia, bando, omicidio, confessione, legittima difesa, contumacia / Giasone del Maino, consilia, ban, murder, confession, self-defense, trial in absentia.