Il castigo in una prospettiva psico(socio)criminologica

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Pubblicato

2022-04-19

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DOI:

https://doi.org/10.13138/2704-7148/2990

Autori

  • Alfredo Verde

Abstract

Il presente contributo illustra una concezione del castigo che fa riferimento alla teoria della violenza mimetica e alla costruzione della vittima sacrificale di René Girard, che diviene, nelle società desacralizzate, la costruzione di una vittima “legittima”, il delinquente, “giustamente” punito perché ha violato le leggi della convivenza civile. Utilizzando i contributi della psicoanalisi, l’autore mostra tuttavia come alla mera punizione, espressione dei principi arcaici della vendetta, si sia affiancata storicamente la logica del trattamento e della riabilitazione, che convive in modo ossimorico con le logiche punitive. Si sviluppano così narrative antinomiche (pena che cura, cura durante il castigo), influenzate anche dalla distanza materiale del pubblico (e degli operatori) dal fatto-reato. Successivamente, l’autore tenta di costruire una teoria circa la possibilità di concepire spazi di aiuto all’interno delle istituzioni punitive, cui attualmente nel nostro Paese si contrappone la crescente prevalenza del contesto punitivo che individua sempre più il delinquente come “nemico” e sopravvaluta il ruolo della polizia penitenziaria.

The present contribution analizes punishment from the point of view of Renè Girard’s sacrifical victim theory. In desacralized societies, the victim of sacrifice is no more an innocent victim, but a guilty one, the criminal, “rightfully” punished because of his violation of the civic cohabitation rules. Using the contributions of psychoanalysis, the Author notes how other logics contribute to the post-conviction handling of the offender, i.e. the principles of treatment and rehabilitation, which coexist, in an oximoronical way, with the former, revengeful ones. From such situation, antinomic narratives develop, influenced also by the material and personal distance from the crime scene. In conclusion, the Author theorizes the possibility of developing spaces of care and treatment in Italian prisons, even if such practices are couterbalanced by the growing influence of custodial personnel practices which tend to consider the prisoner as an enemy.

Parole chiave / Keywords: Punizione, Girard, vittimizzazione del delinquente, identificazione con lui; antinomie e ossimori, narrative espulsive e di avvicinamento, costruzione di spazi di cura nel sistema penale / Punishment, Girard, criminal as a scapegoat, identification with him, antinomies and oximorons, expulsive and rapprochement narratives, construction of caring spaces in the penal system.